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Storia

a cura di Igino Addari

 

Il territorio del Comune di Cortino, ricompreso nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, si estende sul territorio montano ad est di Teramo, antica Interamnia, capitale dell'antico popolo italico dei Pretuzi che abitò la fascia che va dal fiume Tordino, antico Batinum, al fiume Tronto, antico Truentum,  dall'anno 1000 a.C. 

Le prime testimonianze della presenza umana nel Comune di Cortino risalgono al Neolitico o agli inizi dell'Età del Bronzo come si desume dal ritrovamento di tre cuspidi in selce rossa, nera e variegata oltre ad una scheggia in selce bianca, rinvenute in località Padula, conservate al Museo Archeologico Nazionale di Chieti. 

La zona ha importanti testimonianze databili all'epoca italica e romana. L'area rivela la presenza di una società evoluta e florida come attestato dai pregevoli resti archeologici rinvenuti in varie frazioni e località.

Pagliaroli gli scavi effettuati durante il 1975 hanno portato alla luce le vestigia di un tempio risalente al III-II sec a.C. Si tratta di resti monumentali di notevole fattura e frammenti di terrecotte costituenti il frontale del luogo di culto.

 

testa di guerriero

 

Tra i reperti rinvenuti spicca la testa di un guerriero originariamente identificata nella dea Athena. Il capo è cinto da un elmo piumato, leggermente sollevato sulla fronte dal quale  fuoriesce una folta capigliatura. Al momento del ritrovamento il guerriero presentava numerose tracce di colori che dopo un restauro si sono fortemente attenuati. Il volto rosa, i capelli e ìl piumaggio dell’elmo di colre rosso scuro, il copricapo nelle tonalità del giallo ocra e del celeste. Il prezioso reperto è attualmente collocato presso il Museo civico archeologico di Teramo. 


In località Piano Santa Lucia sono venuti alla luce vari resti antichi, frammenti di tegole, di murature, reperti ceramici di età imperiale fra cui un'ansa di anforetta riferibile ai secoli II-III d.C.

L'intero circondario presenta resti ascrivibili a ville rustiche del periodo  romano imperiale quando Cortino rappresentava il naturale  sbocco rurale di Teramo.

Importanti sono anche  la  Necropoli del periodo romano in contrada Colle di Casanova, i resti archeologici di stazzi antichi in località Piane di Servillo.

  Al periodo medievale risalgono:

- i resti archeologici della chiesa medievale di Sant'Angelo, in localiià Fonte Pantano di Elce;

- i resti archeologici di abitato medievale aperto in località Piano Frondella di Casagreca;

- l'abitato altomedievale aperto di Collegilesco, con toponomastica di probabile origine germanica;

- i resti archeologici di abitato antico, altomedievale e medievale a Gragnano, in località Piano Santa Lucia di Pagliaroli;

- i resti archeologici di santuario antico presso la pieve di San Salvatore de Pagliarolo, resti archeologici di abitato antico, altomedievale, abitato medievale aperto di Pagliaroli;

- i resti archeologici di abitato medievale aperto in località Magninano di Pagliaroli;

- l'abitato tardo-medievale aperto di Casagreca;

- i resti archeologici di abitato altomedievale e medievale in località Piano Santa Maria di Casagreca.

- l'abitato medievale aperto di Servillo;

- i resti archeologici dell'abitato altomedievale e medievale di Polecciano, in località Lago di Elce;

- i resti archeologici della chiesa medievale di Sant'Angelo, in localiià Fonte Pantano di Elce.

Dagli inizi del XVI alla metà del XVIII secolo Cortino fece parte dell'Universitas di Roseto, feudo della famiglia Acquaviva che fu diviso nei due comuni di Crognaleto e Cortino.

L'assetto territoriale attuale risale al 1º maggio 1816, quando furono istituite le circoscrizioni amministrative del Regno di Napoli. Un successivo ampliamento intervenne con il R.D. 6/12/1868 quando, a causa della soppressione del Comune di Valle San Giovanni, le frazioni di Casanova, Collegilesco e Faieto furono annesse al Comune di Cortino.

Di particolare interesse artistico è la chiesa di San Paolo a Pezzelle  che ha numerosi  affreschi  eseguiti fra la fine del XV secolo e i primi del XVI da almeno tre diversi pittori.

Padula  si trova la Chiesa di Santa Maria Assunta, edificata nel sec. XV e restaurata nel secolo scorso, con affresco cinquecentesco, organo ligneo e altari barocchi. Va segnatala, inoltre, la frazione di Pagliaroli, la cui storia conosciuta può datarsi al secolo XII.

Interessante è  la Chiesa di San Lorenzo a Elce, del sec. XVI, a navata unica e con tetto a capanna.

Da Elce parte il Sentiero natura Abete bianco, percorso che, attraverso suggestive visioni, percorre il Monte Bilancieri e si conclude nell'Abetina di Cortino, uno dei pochi nuclei spontanei di abete bianco di tutto l'Appennino centrale.

Ultimo aggiornamento: 26/01/2022

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